mercoledì 21 agosto 2013

ALLA SOGLIA DELLA TERZA ETA' MIO MARITO MI HA TRADITO CON UNA RAGAZZA


ada Età: 57
sono stata tradita da mio marito per molto tempo almeno una quindicina di anni tra alti e bassi con una ragazza amica di famiglia,a questo punto molto più amica sua che non mia e dei miei figli ormai grandi.Lei è sposata con figli,ma si vede che la loro attrazione è stata più forte del rispetto,della dignità,del dolore che hanno dato a me e ai miei ragazzi.Io continuo a vivere con mio marito,o meglio mio marito non è voluto andare via dicendomi che non era niente di importante,che non era niente di grave e da preoccuparsi,che era solo divertimento e per giocare.IO mi chiedo siamo alle soglie della terza età,cosa me ne faccio di un marito che pensa a giocare con ragazze tanto più giovani e non alla propria moglie che gli ha dedicato una vita.al posto della comprensione,dell\'affetto,per lui c\'è il gioco,come se fosse stata una cosa da poco che dovrebbe essere comprensibile,scusabile,niente di importante è avvenuto secondo lui ai danni della nostra vita coniugale.Ma io purtroppo ho svariati loro messaggi che testimoniano una vita vissuta alle mie spalle,di complicità,tradimenti,bugie.So che il mio dolore è grande e non trovo pace,c\'è rancore,rabbia per un antico amore che non riesce a far posto all\'odio o all\'indiferrenza.Spiazzante dottore oltre ogni aspettativa,se ha un consiglio per me gliene sarei davvero grata. 


DOPO LA SCOPERTA DEL TRADIMENTO DI MIA MOGLIE HO DECISO DI SEPARARMI


Mauris Età: 37
Mi sono sposato 6 anni fa, ci conoscevamo dal liceo ed eravamo molto innamorati. Abbiamo acquistato casa ed è iniziata la nostra vita insieme. Io ho un lavoro a tempo indeterminato lei lavora in nero. Dopo i primi 2 anni mia moglie ha cominciato lentamente a cambiare, usciva spesso con gli amici, il mio lavoro mi impediva di andare con lei ed io mi fidavo. Casualmente una sera rientrato a casa ho sentito il suo cellulare squillare era appoggiato sul mobile all’ingresso, uscendo l’aveva scordato. Credevo fosse la sua amica, mi appariva sullo schermo il suo nome per cui ho risposto. Pensavo che per trovarlo avesse chieste di farlo squillare. Appena ho detto pronto però la linea è caduta. Ho provato a richiamare e squillava a vuoto. Non ci ho pensato più. Dopo un paio di giorni però eravamo entrambi a casa ho notato che quando il telefono squillava si allontanava per parlare, andava in giardino o si chiudeva in bagno. La spiegazione era che la sua amica aveva dei problemi e che non le pareva il caso di parlare con lei davanti a me. Li per li la giustificazione mi aveva tranquillizzato, ma lei non aveva mai avuto segreti con me e così ho iniziato a pensare che ci fosse qualcosa che non funzionava. Inoltre la sentivo sempre più distaccata e fredda, la nostra vita coniugale non era più serena come una volta. Ho iniziato a cercare delle prove, mi sentivo in colpa mentre lo facevo, ma sentivo che mi nascondeva qualcosa. E lei non me ne parlava. Sono seguite discussioni e litigate feroci. Dopo un bel po’ di tempo non sapendo cosa fare e non riuscendo più a vivere sereno cercando in internet sono incappato sul sito della Agenzia Italiana Investigazioni. Li ho contattati di impulso, volevo sapere cosa ci stava succedendo, a noi che per tutti eravamo la coppia perfetta. Dopo poco tempo hanno confermato i miei sospetti si vedeva con un altro uomo. E’ stato doloroso sapere la verità ma il dubbio mi stava logorando. Ho affrontato lei e ho deciso di separarmi. Ora sto ricostruendo la mia vita, a fatica. 

MIO MARITO VUOLE CHE IO ACCETTI CHE LUI ABBIA L'AMANTE


lela Età: 35
da più di un anno , ho problemi con mio marito,con lui ho 14 anni di matrimonio, la causa del nostro problema è la vicina di casa che corre dietro mio marito ,però anche lui sembra molto interresato a lei e mi dice sempre:\"anche se la tengo come amante ,cosa ti interessa, ate non manca nulla.\" anche dopo molte discussioni per cui stavamo per lascirci lui continua ad essere interessato a lei . io sono entrata in depressione per questa storia ma lui è inrremovibile non sò come fare ,perchè ho 2 figli e mi dispiace rovinare la loro vita ; però non sò come uscire da questa situazione,sono disperata , cosa mi puoi consigliare per uscirne fuori?

domenica 14 luglio 2013

IL TRADIMENTO

C'è  una  storiella ebrea,  molto diffusa, che  dice  pressappoco cosi:
«  Un  padre  insegnava  al  figlioletto  ad  essere  meno pauroso, ad avere più coraggio, facendolo saltare giù da una scala. Mise il bimbo sul secondo  gradino e disse: « Salta che ti prendo. » e il bimbo saltò. Poi lo mise sul terzo gradino dicendogli ancora: « Salta che ti prendo. » Sebbene il bimbo fosse impaurilo, si fidò di suo padre, fece ciò che gli era stato detto e saltò nelle sue braccia. Poi il padre lo mise sul quarto  gradino, sul quinto, sul sesto, dicendo ogni volta: « Salta che ti prendo. » ed ogni volta il bimbo saltò e fu preso da suo padre. E così continuarono  finché il bimbo saltò da un gradino molto alto, ma questa volta il padre si tirò indietro e il bimbo cadde a faccia in giù. Mentre si rialzava, sanguinante e piangente, il padre gli disse: « Questo ti insegni a non fidarti mai di un ebreo anche se è tuo padre. »

Questo storia va molto al di là del suo apparente antisemitismo, tanto più che con molta probabilità è una storia ebrea, lo credo che ci possa dire molto sul tema del tradimento. Ad esempio: perché si  deve insegnare ad un ragazzo a non fidarsi? e a non fidarsi di un ebreo? e a non fidarsi di suo  padre?
·         Che senso ha essere traditi dal  proprio padre o da  qualcuno che  si ama?
·         Che senso ha per  un padre, per un uomo, tradire qualcuno  che  ha  fiducia  in  lui?
·         Qual  è  il  fine  del  tradimento nella vita psicologica? Queste sono le domande che ci poniamo.
Non è possibile avere fiducia senza la possibilità del tradimento. E' la moglie che tradisce il marito,
il marito che inganna la moglie; sono i compagni e gli amici che deludono; è l'amante che usa
l'amico per raggiungere il potere; è l'analista che scopre i segreti del paziente; è infine il
padre che lascia cadere il figlio. La promessa fatta non è mantenuta, la parola data viene mancata,
la fiducia diviene inganno. Il tradimento ci viene proprio da quei rapporti dove la fiducia  primaria  è  possibile.  Noi  possiamo  essere veramente traditi solo quando ci fidiamo veramente — da fratelli, amanti, mogli, mariti, e non da  nemici o da estranei. Più grandi sono l'amore, la lealtà, l'impegno, l'abbandono, e maggiore è il  tradimento. La fiducia ha in sé il germe del tradimento.
 Quando in una unione esiste la fiducia, il rischio del tradimento diviene una possibilità reale con cui vivere continuamente e quindi è parte della fiducia, proprio come il dubbio è parte della fede vivente.


Vivere o amare solo quando ci si può fidare, quando si è  sicuri ed accolti, quando non si può essere abbandonati o feriti, quando ciò che è stato espresso in parole è impegnativo in eterno, significa essere fuori dalle vie del male e quindi fuori della vita reale. E non importa quale sia il calice della fiducia, se la analisi, il matrimonio, la chiesa, la legge, o un qualsiasi rapporto umano... vorrei addirittura dire il rapporto col divino.
Se ci viene data assicurazione che ne usciremo intatti, o addirittura arricchiti, che cosa abbiamo dato? Se saltiamo dove ci sono sempre braccia per  riceverci, il nostro non è un vero salto. Il rischio dell'ascesa non esiste più — a parte l'emozione del volo nell'aria, non vi è alcuna differenza fra il secondo gradino, il settimo, il decimo, o addirittura diecimila metri più su. E' la fiducia primaria che permette al puer di volare cosi in alto. Padre e figlio sono una cosa sola, e le virtù maschili di abilità, rischio calcolato, coraggio, non hanno importanza: Dio o papa lo afferreranno in fondo alla scala. Soprattutto  è necessario non sapere in anticipo le cose. Non si deve sapere prima che questa volta nessuno ci prenderà in fondo alla discesa. Essere avvertiti significa essere premuniti e allora o non si salta  più, oppure si salta a metà... ma poi succede che una volta, nonostante una promessa, la vita interviene, accade l'incidente e si cade a faccia in giù. La promessa mancata è una intrusione che  la vita fa nella sicurezza del Logos, nella quale ci si può affidare all'ordine di tutte le cose e  il passato garantisce per il futuro. Ma è anche l'irruzione in un altro livello della coscienza, come vedremo più avanti.
Ma prima torniamo ancora alla nostra storia ed alle nostre domande.  Il  padre  ha   risvegliato  la  coscienza,  ha cacciato il ragazzo fuori dal giardino dell'Eden, brutalmente, con dolore, ha iniziato suo figlio. Questa iniziazione ad una nuova coscienza del reale passa attraverso il tradimento, attraverso il venir meno del padre e il suo mancare alla parola data; è  però un tradimento con una morale. Infatti la nostra è una storia morale, come  tutte  le  buone   storie  ebree.  Non  è  una  favola esistenzialista che  descrive  un acte  gratuite,  ne  una leggenda Zen tesa ad una illuminazione liberatrice, ma piuttosto una omelìa, una lezione, un istruttivo brano di vita reale.
Il padre dimostra di persona che anche nel rapporto più fiducioso  esiste la possibilità del tradimento. Egli svela la propria ingannevolezza, si presenta al figlio  nella sua nuda umanità, rivelandogli questa verità dell'essere  padre e  uomo: io,  padre, uomo, sono infido.  L’ uomo è infido. La parola non è affatto più forte della vita. …
L'iniziazione del ragazzo alla vita è l'iniziazione alla tragedia dell'adulto. Per certuni il tradimento è altrettanto schiacciante che la gelosia o il fallimento…
Il momento critico del « grande abbandono » quando veniamo crocifissi dalla nostra stessa fiducia, è un momento molto pericoloso di quello che la Wickes chiamerebbe « la scelta ». Le cose potrebbero andare in due modi per il bambino che si rialza dal pavimento, la sua resurrezione è in bilico. Potrebbe essere incapace di perdonare e rimanere fissato nel trauma, pieno di risentimento, vendicativo, cieco ad ogni comprensione di ciò che spero di riuscire ad abbozzare nel restante di questa nota.
Ma prima di occuparmi della possibile soluzione positiva del tradimento, vorrei attardarmi un poco sulla scelta negativa e sui pericoli che il tradimento porta alla luce. La prima di queste scelte sbagliate, anche se naturali, è il meccanismo di difesa della negazione.
Se in un rapporto veniamo abbandonati, siamo tentati di negare il valore dell'altra persona, di vedere, improvvisamente, tutte le sue ombre, una panoplia di demoni perversi che naturalmente nella situazione di fiducia primaria non esistevano. Questi lati negativi, rivelatisi tutto d'un tratto, sono una compensazione, una enantiodromia di idealizzazioni precedenti e la rozzezza di queste rivelazioni indica la grossolana incoscienza in cui prima si trovava l'Anima. Cosi dobbiamo ammettere che quando il rammarico per un tradimento è molto forte, in precedenza esisteva una situazione di fiducia primaria, di innocenza infantile inconscia nella quale l'ambivalenza era repressa…
Ma il mutamento improvviso da uno stato incosciente alla coscienza grezza è proprio di qualsiasi momento della verità ed anche piuttosto evidente — perciò non è questo il pericolo principale. Più  pericoloso  è  il cinismo.  Una  delusione  subita  in amore, in un credo politico, in un gruppo, da un amico, un superiore o un analista, porta spesso ad un mutamento nella persona tradita, la quale non solo nega il valore della relazione e della persona in causa, ma l'amore  in  genere  diviene  per  essa inganno,  la convinzione politica è per gli imbecilli, i gruppi sono trappole, le gerarchie sono il Male e l'analisi è prostituzione, lavaggio del cervello e impostura... « Fatti furbo e tieni gli occhi aperti. Colpisci l'altro prima che sia lui a colpire tè. Bisogna far da soli. Tutto bene, Jack... » Questa è la scorza per nascondere le cicatrici della fiducia tradita.  Con  i  frantumi  dell'idealismo  si  rabbercia  una solida filosofia di cinismo.
E' tutt'altro che impossibile incontrare questa forma di cinismo specialmente nei più giovani, poiché non si è considerato con sufficiente attenzione il significato del tradimento e particolarmente il processo di trasformazione del puer eternus. La persona tradita giura di non salire più cosi in alto sulla scala. Rimane affondata nel mondo del cane, Kynis, cinico. Questo atteggiamento impedisce lo sviluppo verso il significato positivo del tradimento e forma così un circolo vizioso — e il cane rincorre la propria coda. Il cinismo, quel ghigno contro la propria stella, è il vero tradimento dei propri ideali, il tradimento delle proprie ambizioni più alte contenute nell'archetipo del puer. Quando questo si infrange, ogni cosa che ha a che fare con esso viene respinta e si giunge al terzo e, credo, principalmente pericolo: il tradimento di sé stessi.
Il tradimento di sé è forse ciò che ci preoccupa maggiormente. Uno dei modi con cui ci si arriva è proprio la conseguenza dell'essere stati traditi: nella situazione di fiducia,   nell'abbraccio  amoroso,   con   un   amico,   un parente, l'analista, mettiamo allo scoperto qualcosa di noi che avevamo tenuto nascosto:« Non l'avevo mai detto a nessuno prima... » Può essere una confessione, una poesia, una lettera di amore, una invenzione o un progetto fantasioso, un segreto, un sogno o una paura infantile, che contiene quel che in noi c'è di più profondo. Con il tradimento queste  perle  seminali,  delicate  ed  estremamente sensibili, divengono solo sabbia, granelli di polvere. La lettera d'amore diviene roba scioccamente sentimentale, la poesia, la paura, il sogno, l'ambizione, vengono ridotti a qualcosa di ridicolo, rozzamente derisi, definiti volgarmente « merde », robetta da niente. Il processo alchemico è rovesciato: l'oro è ridotto di nuovo a feci e le perle sono gettate ai porci. I porci non sono gli altri, dai quali dobbiamo tenere nascosti i nostri valori segreti, ma sono invece le rozze spiegazioni materialistiche, la ottusa riduzione di ogni cosa all'istinto sessuale e al desiderio del latte materno, che spiegano tutto indiscriminatamente. E la nostra insistenza porcina nel dire che la cosa più bella era in realtà la peggiore non è altro che il sudiciume in cui gettiamo via i nostri valor più preziosi.
E' una strana esperienza trovarsi a tradire se stessi, rivolgersi contro le proprie esperienze dando loro i valori negativi dell'ombra ed agendo contro le proprie intenzioni ed il proprio sistema di valori. Nella rottura di un'amicizia, di una relazione, di un matrimonio, di un rapporto amoroso o di una analisi, tutta la bruttezza e la sporcizia si fanno improvvisamente avanti e si agisce nella stessa maniera cieca e sordida che si attribuisce all'altro; si giustificano le proprie azioni con un sistema di valori che ci è estraneo. In questo momento si è veramente traditi, dati in mano ad un nemico interno. E allora i porci si volgono contro di noi e ci sbranano.
Questa alienazione da noi stessi dopo il tradimento è estremamente protettiva. Non vogliamo essere più colpiti e poiché la ferita venne proprio dall'aver rivelato come siamo fatti, cominciamo con l'evitare accuratamente di ricascarci. Cosi fuggiamo e tradiamo noi stessi non vivendo la nostra condizione esistenziale (una divorziata di mezza età senza nessuno da amare) o il nostro sesso (« ne ho abbastanza degli uomini e sarò spietata come loro ») o il nostro tipo (« II mio sentimento, o intuizione, o qualsiasi altra cosa, era completamente sbagliato ») o la nostra vocazione (« La psicoterapia è uno sporco affare »). Infatti siamo stati traditi proprio nella fiducia che avevamo posta in questi fatti fondamentali della nostra natura. Cosi rifiutiamo di essere ciò che siamo, cominciamo ad ingannarci con scuse e pretesti e il tradimento di sé diviene niente altro che sofferenza non autentica. Non si vive più la propria forma di sofferenza, ma si tradisce se stessi per mancanza di coraggio  di  essere.
Oltre alla negazione, al cinismo e all'auto- tradimento c'è però un'altra possibile soluzione negativa, un altro pericolo, che chiameremo paranoide.
Anche questo è un modo di proteggere se stessi da un nuovo tradimento, creare cioè un rapporto perfetto. Rapporti di questo genere richiedono il giuramento di lealtà  e  non  tollerano incertezze nella  loro  stabilità. Il motto è: « Non mi devi abbandonare mai ». L'inganno deve essere respinto con affermazioni di fiducia, dichiarazioni di fedeltà eterna, prove di devozione, giuramento di segretezza. Non devono rimanere fessure; il tradimento deve essere escluso. Ma se il tradimento coesiste con la fiducia, come seme contrario in essa sepolto, l'esigenza paranoide di un rapporto senza possibilità di tradimento non può basarsi sulla fiducia, ma è piuttosto una convenzione intesa a escludere il rischio. Come tale appartiene più al potere che all'amore. E' un ripiegamento verso un rapporto-logos rafforzato dalla parola, ma non sostenuto dall'amore.

... La distorsione paranoide delle relazioni umane è veramente grave. Quando un analista (o marito, amante, discepolo, amico) tenta di soddisfare le esigenze di un rapporto paranoide dando assicurazioni di lealtà ed escludendo di forza lo inganno, si allontana sicuramente dall'amore. Infatti, come abbiamo già visto e vedremo ancora, l'amore e l'inganno provengono dallo stesso lato sinistro.
ESTRATTO DAL LIBRO 'IL TRADIMENTO' DI JAMES HILMAN

lunedì 27 maggio 2013

MIO MARITO MI HA TRADITO CON UNA RUMENA

lulù Età:   53
salve, la mia storia non è differente dalla tua sono
sposata da 31 anni ho scoperto i primi tradimenti su pc e lui mi ha detto che
era per passare il tempo e che lo fanno tutti. vedevo e sentivo a pelle che lui
era assente e che si allontanava sempre più.litigavamo e non mi cercava entrava ed usciva di casa senza salutare per poi non dire quante sere rientrava si spogliava e si metteva a letto senza dirmi niente. poi un giorno che non dimenticherò mai è successo che raccontava al fratello la sua avventura e per quanto nascondeva e fosse stato astuto sbagliò. si io sentii tutto, lui tutto compiaciuto raccontava la sua avventura ed io sbalordita e tremante ebbi una pugnalata al cuore. mio cognato con sua moglie andò via e lui rientrando vide che io di colpo avevo cambiato umore e che mi azzitti completamente. stavo male e lui se ne fregava altamente premetto che avevo detto a mia cognata cosa avevo
visto e sentito per cui la mattina lui mio marito fu avvisato dal fratello che
io avevo sentito tutto. trascorsero nel silenzio assoluto 5 giorni e lui
indifferente non si preoccupava di parlarmi.io ero distrutta non cucinavo
più,non mangiavo e dormivo poco, non rassettavo casa,mi sentivo vuota, per me non esisteva più niente e che tutta la mia vita era stata un illusione.torno
alla storia: la domenica precisamente l\'anno scorso a maggio festa della mamma lui verso le 15,00 prende il telefonino e chiama suo nipote e gli chiede se poteva andare a casa sua a vedere la partita e così dopo alcuni minuti va via.
io in quel momento vado a riporre dei pacchi nel salone e trovo il suo porta
documenti lo apro e trovo nome e cognome e numero di telefono di una rumena. in quel momento mi è scaturita una rabbia un nervoso lo chiamo al telefono e gli dico di ritirarsi. lui mi dice: sono a casa di mia sorella vuoi parlare con lei???? ed io gli dico ritirati!!! appena arriva ho una crisi di nervi lo
schiaffeggio chiamandolo lurido porco traditore e lui ma cosa dici. io vado in
bagno esco e lui tranquillo a vedere la cronaca sportiva io prendo la borsa ed
esco e lui poco interessato non mi raggiunge, volevo andarmene e lasciarlo ma mi accorgo di non avere le chiavi, risalgo e lui impassibile come se non fosse accaduto nulla continua a vedere lo sport d\'avanti alla tv. in quel momento ho visto nero ho cominciato a rompere tutto solo in quel momento si è alzato e dopo una collutazione è andato via senza nemmeno scusarsi di quello che mi aveva fatto. da li ho scoperto altre cose, la storia con quella rumena continuava e a me diceva che non era una storia che era solo sesso, una storia che era durata 10 anni e che se io non me ne accorgevo poteva durare di più. ci sono tante altre cose da raccontare vi dico solo che ora lui vive ancora con me ma io non sono più la stessa e ho sempre diffidenza paura  che lui mi tradisca e non più tranquilla e serena perchè penso che l\'uomo è traditore ed egoista.